Dam/age (in inglese: era della diga, ma anche danno) è un film documentario dove la scrittrice indiana Arundhaty Roy denuncia la distruzione dell’ambiente e della cultura di un intero popolo causato dalla diga del Narmada, in India. La sua lotta, pagata con la galera, ha ispirato diversi movimenti in tutto il mondo contro la cementificazione e la distruzione dei fiumi, perpetrata in nome di un progresso miope e smemorato.
Le lotte antidiga in Italia hanno condotto alla (momentanea) sospensione dei progetti di dighe in Valsesia, ottenuta grazie alla straordinaria mobilitazione di canoisti e pescatori.
La protesta invece non ha impedito la costruzione della centralina di Lucchio sul fiume Lima in Toscana, costruita in tempi record dalla ditta Italbrevetti ed all’unico e dichiarato scopo di attingere a fondi europei (prima che questi scadessero) su un fiume già ampiamente devastato dalle centrali idroelettriche.
Nel 2004 canoisti e pescatori toscani, insieme alle associazioni ambientaliste hanno cercato di contrastare uno scempio su uno dei fiumi più belli della regione. In questo
documento le ragioni del nostro dissenso. Nonostante le proteste di canoisti, pescatori e ambientalisti la ditta appaltatrice ha eseguito i lavori di questa
centralina a Lucchio, intubando per km il fiume. Purtroppo altri progetti sono ancora in porto sempre sulla Lima e su molti altri torrenti della valle del Serchio che è forse la più sfruttata d’Italia per l’idroelettrico, come si può vedere da questa mappa:
Mappa delle derivazioni per produzione idroelettrica: in rosso i tratti di fiume oggetto di captazione fonte: Autorità di bacino del Serchio
Insomma mentre negli USA da un bel pezzo hanno iniziato a
smantellare le dighe, per il bene dell’ambiente fluviale, noi siamo ancora messi così.
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