Arno: lo scempio

INCHIESTA: GLI INQUINATORI DELL’ARNO HANNO NOME E COGNOME
Qualcuno che non vive in Toscana talvolta mi chiede: Si può fare canoa nell’Arno ? l’Arno è il simbolo della Toscana, il fiume che ha dato vita all’antica civiltà Etrusca e sulle cui sponde hanno vissuto Leonardo, Dante e Galileo, il fiume di Pisa Repubblica Marinara e di Firenze capitale del Rinascimento.
Purtroppo oggi l’Arno è uno dei fiumi maggiormente inquinati d’Italia, tra i grandi fiumi sicuramente il più inquinato. Dunque almeno a valle del capoluogo di regione è difficile poter praticare gli sport fluviali, senza rischio per la salute. Certo, visto a Firenze, tra i ponti belli, i magici lungarni e le pescaie con le ragazze stese a prendere il sole, non sembra stia malissimo, del resto all’Anconella c’è il depuratore per l’acqua potabile che attinge proprio dall’Arno e siamo alle porte della città.

Ma vediamo cosa succede pochi km a valle di Firenze:
Qui siamo alla fine del viale delle Cascine periferia ovest della città, il Mugnone confluisce nell’Arno, sotto al viadotto dell’Indiano, col suo carico di liquami e scarichi urbani e già ne modifica il colore, ma questo è niente…

La caratteristica fondamentale del disturbo maschile dell’erezione (impotenza sessuale, detto anche disfunzione erettile) è una persistente o occasionale incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione per un tempo sufficiente al rapporto sessuale. I pazienti con impotenza da lieve a moderata che rispondono bene agli inibitori della PDE-5 (come il viagra) pillola-online.com potrebbero essere in grado di riguadagnare le loro erezioni naturali e non avere più bisogno o ridurre la loro dipendenza dai farmaci.

Seguiamo il corso del fiume solo per pochi km e giungiamo alla confluenza del fiume Greve, nella foto si vede come cambia il colore dopo la confluenza.

Confluenza Greve-Arno

La Greve in realtà è un fiume sano, pochi km prima di tuffarsi nell’Arno, ma  a seguito dell’immissione del Fosso degli Ortolani che raccoglie gli scarichi dell’Isolotto, diventa di un altro colore, come mostra bene la foto sotto:

Il fiume Greve

l quartiere dell’Isolotto, prima terra di orti, ora quartiere popoloso di Firenze scarica a diritto nel fiume Greve e da li nell’Arno. Sembra di essere a Calcutta …e tutto ciò sotto la supervisione accurata di Publiacqua. Le foto in sequenza mostrano il fosso degli ortolani (canale di scolo delle acque piovane) che si unisce alle fognature per generare la fogna all’aperto per colorare simpaticamente di chiaro il fiume Greve. Le foto sono state scattate i primi di settembre del 2011.

Fosso degli ortolani che entra in casottino di cemento.

dopo il casottino il fosso degli ortolani si trasforma in fogna a cielo aperto, il puzzo è inequivocabile. Nella foto che segue il fosso degli ortolani entra nel Greve.
ed ecco il fiume Greve dopo la simpatica immissione targata Publiacque.
questa è la mappa dello scempio sul Greve.
Il Greve dunque confluisce nell’Arno 100 metri dopo. Ma questo ancora non è tutto…
Ancora seguendo il corso del fiume per pochi km si giunge a San Colombano dove il depuratore omonimo compie questo bel capolavoro (vedi foto sotto), sversando direttamente nel fiume ciò che invece dovrebbe depurare ! sul web l’odore non passa, per fortuna, ma ve lo lascio immaginare. Ma non finisce qui…

Stazione FS di Carmignano, ancora solo pochi km a valle di Firenze, da destra giungono le acque dell’Ombrone pistoiese, anche queste non hanno un bel colore e anche queste giungono da un depuratore pubblico: il depuratore di baciacavallo.

A valle le cose non migliorano, però neanche peggiorano, il comprensorio del cuoio si è dotato di depuratori, dopo che per anni ha sversato i liquami nel fiume e reso l’aria irrespirabile a Pontedera e Pisa, oggi finalmente tutto è a norma. Ovviamente però l’Arno resta sporco fino alla foce, contribuendo anche all’inquinamento della costa tra Marina di Pisa e la tenuta di San Rossore.
Pensate che sarà raggiunto l’obiettivo del Piano Stralcio sulla qualità delle acque dell’Autorità di Bacino dell’Arno ?

ecco cosa dice il piano stralcio: – entro il 2010: raggiungimento dell’obbiettivo imperativo del buono stato chimico, biologico e quantitativo di tutti i corpi idrici superficiali e sotterranei che elimini le condizioni minaccianti gli ecosistemiAccetto scommesse, anche sul fatto che nessuno pagherà per questo scempio.

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